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Torino è Magica

All’ormai superata immagine di città industriale e operaia, Torino contrappone il ruolo di città del mistero e dell’esoterismo: luogo in cui si incontrano forze positive e forze negative e tutto ciò che rappresenta il bene e il male.
Fondata, secondo la leggenda, su un luogo sacro deputato alla venerazione del dio-toro Api, la città è collocata lungo il triangolo della magia bianca, insieme alle città di Praga e Lione, ma anche lungo quello della magia nera, con Londra e San Francisco. Nostradamus, Cagliostro, Fulcanelli, il Conte di Saint Germain e Gustavo Rol vi hanno abitato.
La massima espressione della sua duplice aura pare annidarsi davanti al Palazzo Reale. Secondo gli appassionati di esoterismo, la cancellata con le due statue dei Dioscuri Castore e Polluce che delimita la Piazzetta reale rappresenterebbe un vero e proprio punto magico dove si dividono il bene dal male.
Il polo della Magia Nera sarebbe la Piazza Statuto: sia la storia che l’alchimia collocano qui la fonte delle forze del male testimoniate in epoche passate dal luogo in cui venivano eseguite sentenze di morte e dove, al tempo degli antichi Romani, terminava la città e iniziava la via per le Gallie.
In contrapposizione, uno dei luoghi più importanti per la Magia Bianca è piazza Vittorio Veneto (luogo in cui, peraltro, ha sede la Massoneria del Grande Oriente d’Italia piemontese) e l’adiacente chiesa della Gran Madre: le sue due statue all’entrata mostrerebbero il luogo dove è sepolto il Sacro Graal. Una delle due statue regge una coppa, mentre l’altra, con lo sguardo rivolto lontano, indicherebbe il cammino da seguire per ritrovarlo.
Passeggiando per la città, sono molte le raffigurazioni di demoni, draghi e simboli di massoneria ed esoterismo.

Calci, Gobbi e Torelli

Una città, due squadre, due storie e due tifoserie contrapposte che, dalla fondazione ad oggi, nulla hanno in comune: da una parte, un gruppo di Studenti del Liceo Massimo D’Azeglio si ritrova su una panchina di corso Re Umberto e fonda la Juventus: era il 1° novembre 1897. Dall’altra un gruppo di dissidenti della Juventus che al bar Norman di piazza Solferino, nel 1906, dà vita al Torino.
La storia della città e delle 2 squadre si divide tra prima degli anni 50 e dopo… prima e dopo l’esplosione economica della FIAT e fino al fatidico 4 maggio 1949, giorno in cui perisce il Grande Torino.
La rivalità tra le due squadre divampa negli anni ’70 quando il Torino giunge al suo settimo scudetto, nella stagione 1975/76, proprio davanti ai cugini juventini. L’anno successivo è la Juve che ribalta la classifica finale vincendo il suo diciassettesimo scudetto con ben 51 punti ed il Toro secondo a 50 punti, al termine di un campionato avvincente, combattuto fino all’ultimo minuto, che relegò a -15 punti la terza classificata. In quegli anni le due tifoserie non perdevano occasione per darsi appuntamento in vari luoghi della città… e sì che volavano “mazzate”.

Tramezzini, caffè, cioccolatini e vermouth

Fra i tanti primati, Torino conta il maggior numero di caffè storici in Italia. La ragione è da ricercarsi nella vocazione culturale vivace e un po’ libertina che si iniziò a respirare, in città, dalla prima metà dell’800. In uno di essi Vittorio Carpano creò il vermouth, fu affinato un particolare cioccolatino mischiato alle nocciole gentili d’Alba ed al latte che diede vita al Gianduiotto, la signora Demichelis inventò il Tramezzino e si diffuse il consumo di una nuova bevanda “esotica”, il caffè, da cui sarebbe nata, in città, una fiorente industria. Cavour usava attendere il Re, durante la funzione della domenica mattina, seduto al bar del Bicerin mentre sorseggiava la bevanda a base di cioccolata e panna che dà il nome al locale. Guido Gozzano osservava le belle madamine al passeggio seduto dietro le vetrate di Baratti e Milano. Gabriele D’Annunzio dava il nome di Tramezzino a quel nuovo panino che veniva servito nel più piccolo ma straordinariamente elegante di questi locali: il Caffè Mulassano.
Vi consigliamo una visita, non soltanto per ripercorrere la loro storia ma per gustare le specialità di cui sono, ancora oggi, famosi.
  • CAFFE’ MULASSANO – Vermouth e Tramezzini
  • AL BICERIN – Bicerin
  • BARATTI & MILANO – Gianduiotti
  • FIORIO – Gelato
  • CAFFE’ TORINO – Pasticceria
  • PLATTI – Pasticceria
  • RISTORANTE DEL CAMBIO – Ristorante
  • STRATTA – Confetteria
  • CAFFE’ SAN CARLO IL PORTO DI SAVONA – Ristorante
  • AVVIGNANO – Confetteria
  • CAFFE’ ABRATE
  • GRAND HOTEL SITEA – Hotel
  • SAN GIORS – Ristorante

Lo shopping all'asciutto

I portici di Torino sono, certamente, uno dei simboli della città. Molte altre città europee annoverano questo particolare elemento architettonico ma nessuna può vantare ben 18 km di sviluppo come Torino. Questa particolare caratteristica le ha permesso di conquistare il primato di città con la più ampia area pedonale d’Europa.

I Santi sociali

Nella costruzione dell’Italia unita e dopo il Risorgimento sono molti i santi e gli uomini di Chiesa che hanno contribuito a plasmare la società con azioni di carità e di iniziative sociali ed educative, ancora ben visibili a Torino e che portarono il nome del Piemonte nelle terre più lontane.
I cosiddetti “santi sociali” piemontesi sono ben noti: il più conosciuto è San Giovanni Bosco (Don Bosco) fondatore dei Salesiani, San Giuseppe Cafasso, che si dedicò all’assistenza ai condannati a morte, San Giuseppe Benedetto Cottolengo fondatore della Casa della Divina Provvidenza, San Leonardo Murialdo vicino alle società operaie, San Luigi Orione fondò numerose opere di carità. Eppoi, i beati Francesco Faa di Bruno, Giuseppe Allamano e Pier Giorgio Frassati.

L'arte moderna a Torino

La città è considerata una delle capitali europee dell’arte contemporanea e la prima ad aver promosso una raccolta pubblica di arte moderna. Nata nel 1863, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (GAM) vanta una collezione di oltre 45.000 opere.
Torino è stata il luogo in cui Felice Casorati ispirò il Gruppo dei Sei, Mario Merz diede vita, con Michelangelo Pistoletto, all’arte povera e Armando Testa disegnò indimenticabili slogan e personaggi per la pubblicità.